Proclamata l’astensione nazionale dalle udienze dei Giudici di Pace dal 12 gennaio al 9 febbraio 2019.
A comunicarlo, congiuntamente, le associazioni Coordinamento Magistratura Giustizia di Pace, presieduta dalla Dott.ssa Olga Rossella Barone, e M.A.GI.P. Movimento Autonomo Giudici di Pace, presieduta dalla Dott.ssa Mariagiuseppina Spanò.
Durissima la posizione nei confronti del Governo, del ministro Bonafede; si legge, infatti, nel comunicato: "Il Governo non ha dato segnali concreti dì condivisione delle istanze che la categoria ha formulato, e, PUR AVENDO A TAL FINE COSTITUITO UN TAVOLO TECNICO NON HA, INVERO, TENUTO CONTO DEGLI SFORZI PROFUSI ED HA DISATTESO QUALSIVOGLIA LEGITTIMA IPOTESI CHE POTESSE “ RIFORMARE ” LA LEGGE ORLANDO, attuando le richieste formulate reiteratamente dalle scriventi associazioni.
Neppure le richieste di sospensione degli effetti della Riforma Orlando, quali il blocco dei trasferimenti e delle assunzioni hanno avuto accoglimento, manifestandosi così palese la volontà del Governo di non voler procedere ad alcunché e meno ancora alla riformulazione della norma transitoria riguardante i giudici in servizio".
Si richiede ancora una volta il riconoscimento a tutti magistrati precari dei diritti fondamentali della continuità del servizio nelle funzioni giurisdizionali autonome e che svolgeranno in via esclusiva fino all’età pensionabile con la garanzia di un trattamento economico, assistenziale e previdenziale in misura corrispondente alla retribuzione complessiva riconosciuta ad un magistrato ordinario di tribunale.
Si richiede la gradualità della responsabilità disciplinare e civile così come previsto per la magistratura ordinaria e l’incompatibilità con altre tipologie di lavoro autonomo e/o dipendente.
I giorni di sciopero contro la riforma Orlando sono stati finora circa 150 negli ultimi 18 mesi
Il 18 luglio scorso le organizzazioni di categoria sono state ricevute dal Ministro Bonafede, il quale, successivamente, ha posto in essere atti incompatibili con la volontà di dare attuazione al contratto di Governo.
In sede di conversione del cd. decreto dignità è stato bocciato un ordine del giorno mirato ad adottare misure che garantissero la continuità del servizio dei magistrati onorari e, dei giudici di pace, con un adeguato trattamento economico e previdenziale.
In sede di conversione del cd. decreto milleproroghe sia in commissione che in aula del Senato, sono stati bocciati degli emendamenti che sospendevano parzialmente l’esecuzione della riforma Orlando sulla magistratura onoraria.
Nel frattempo, la contestata riforma Orlando, come sopra denunciato, è in attuazione e in tempi stretti la sua “completa modifica” diventerà obiettivamente irrealizzabile.
I giudici di pace assicureranno, durante tutto il periodo dello sciopero, la tenuta di una sola udienza a settimana, mentre tutte le altre attività giudiziarie ed amministrative resteranno sospese, dovendosi ritenere sospeso ogni termine imposto dalla legge e dai CSM, peraltro nell'ambito di un rapporto che la Corte di Cassazione ed il Ministero della Giustizia, in violazione di specifiche disposizioni di legge e regolamenti, hanno definito di
natura volontaristica.