Giudici di Pace in sciopero dal 21 al 25 novembre

Le organizzazioni rappresentative dei giudici di pace, dei viceprocuratori onorari e dei giudici onorari di tribunale (Unagipa, Federmot, Angdp, Udgdp) hanno
proclamato uno sciopero unitario dell”intera categoria nella settimana che va dal 21 al 25 novembre.

 

Alla base dello sciopero il considerevole aumento del carico di lavoro conseguente alle modifiche delle competenze del Giudice di Pace e degli affari assegnati ai giudici onorari di tribunale ed ai vice procuratori onorari previsti dalla riforma.

Si legge nel comunicato:

"preso atto del comportamento reiteratamente lesivo od omissivo del Ministro della Giustizia, malgrado gli impegni assunti nel corso degli incontri avuti con le organizzazioni di categoria, e del Presidente del Consiglio dei Ministri a danno della categoria in materia di corretta amministrazione della Giustizia, di garanzie di indipendenza del giudice, di riconoscimento dei più elementari diritti di lavoro (previdenza, equo compenso, continuità sino all’età pensionabile, tutela della maternità e della salute…), di osservanza dei precetti fondamentali statuiti dalla Costituzione e delle principali Istituzioni Europee (Commissione Europea, Parlamento Europeo, Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, Consiglio d’Europa e Corte di Giustizia Europea) e Mondiali (O.N.U.)"


 

"Le organizzazioni manifestano il disagio della categoria per essere costretta, dinanzi al comportamento lesivo ed omissivo del Ministro della Giustizia e del Governo, a ricorrere a reiterate e prolungate astensioni per rivendicare l’adeguamento della condizione dei giudici di pace ad elementari e fondamentali principi di diritto costituzionale, comunitario ed internazionale, preordinati a garantire l’indipendenza, imparzialità e professionalità dei giudici e finalizzati ad assicurare ai cittadini l’effettività della tutela giurisdizionale dei loro inviolabili diritti".

Si prospetta, dunque, il blocco delle attività per un'intera settimana e, conseguentemente, disservizi nei Tribunali e nelle Procure della Repubblica.

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